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di Redazione
Domenica 11 novembre, al Castello di Santa Severa ha avuto luogo un evento di rievocazione storica a cura della Compagnia di danza medievale “I Vireali” con un repertorio ispirato alla ricostruzione delle danze desunte da testi dell’epoca dal XIII al XV secolo.
Nell’alto medioevo la danza dei nobili era ancora molto simile a quella dei contadini, quale espressione particolare delle feste rituali di un popolo. Nei documenti trecenteschi sono riportati alcuni tipi di danza tipici quali saltarello, virelai, carola, farandola, estampida. Le danze medievali erano semplici, basate su passi ritmici e figure ripetute, eseguite in girotondo o in fila: sono le carole (in cerchio) e le farandole (in fila) dove tutte le persone si prendono per mano. Il Vireali, che dà il nome alla compagnia, si ipotizza fosse una danza abbinata a testi sull’amor cortese e fosse configurata come una danza di corteggiamento ballata dalla coppia. Alcuni ritengono che il temine virelai significhi musica di Vire (ossia musica normanna) altri invece che derivi dal verbo virer che significa torcere e quindi ipotizzano una ricostruzione della danza basandola proprio sul cambio alternato del fronte. In realtà l’origine del virelai è ignota e piuttosto la sua caratteristica sta nella struttura del canto.