di Redazione
2/2/2024
Esce, per le edizioni Gremese, il volume Danza Russa del Novecento. Dalle avanguardie ai grandi affreschi danzati di Sergio Trombetta, un volume che prendendo le mosse dalle avanguardie antiaccademiche degli anni Dieci e Venti, si addentra nella grande stagione del drambalet, il balletto drammatico che declinava in danza il realismo socialista e che sarebbe sfociato nel capolavoro Romeo e Giulietta (1940) di Sergej Prokof’ev, coreografato da Leonid Lavrovskij. Uno studio analitico che rintraccia anche percorsi e protagonisti lungo gli anni del dopoguerra e del “disgelo” subentrato alla morte di Stalin: dal fondamentale apporto di Jurij Grigorovič, per quasi un trentennio direttore del balletto del teatro Bol’šoj, alle tournées che in Occidente celebravano étoiles straordinarie come Galina Ulanova, Maja Pliseckaja, Ekaterina Maksimova e Vladimir Vasil’ev.
Dopo la Rivoluzione d’ottobre (1918) le autorità sovietiche cercarono di assoggettare anche la danza e il balletto, come tutte le arti, ai loro propositi di rivoluzione culturale e rieducazione delle masse. Le pressioni ideologiche, però, non spensero la creatività di coreografi, danzatori e musicisti. Piuttosto, furono l’innesco di un fermento che negli anni e nei decenni successivi li avrebbe portati a sviluppare nuovi linguaggi espressivi, oltre ad arricchire di nuove messe in scena il patrimonio classico. Questa opera vuole essere dunque un lungo racconto che parte dalla Russia del primo Novecento e si conclude in Occidente, a Parigi, città simbolo di quella caratteristica “migrazione” che vide molti talenti russi espatriare alla volta di nuove e più libere ribalte espressive. Nella Ville Lumière, il genio creativo di Sergej Djagilev, Vaclav Nižinskij, Michail Fokin e George Balanchine diede infatti frutti di immenso valore e contribuì a diffondere nel mondo il mito del balletto russo.
Il libro è inserito nella sezione danza della collana “Biblioteca delle Arti” diretta da Flavia Pappacena.
Sergio Trombetta, già giornalista per la «Gazzetta del Popolo» e «Stampa Sera», è recensore e critico di danza per «La Stampa» e «Danza&Danza», e ha collaborato con «L’Espresso». Curatore dell’edizione italiana de I grandi danzatori russi di Gennady Smakov (Gremese), ha scritto due biografie dedicate a Vaclav Nižinskij e a Rudolf Nureyev.