di Redazione
Le Terme di Diocleziano sono le più grandi terme di Roma antica, estese su un’area di 14 ettari nella parte settentrionale del Viminale sono un complesso monumentale unico al mondo per le dimensioni e per l’eccezionale stato di conservazione. Furono costruite in soli otto anni tra il 298 e il 306 d.C. e si estendevano su una superficie di 13 ettari, nella zona compresa tra i colli Viminale e Quirinale. Il complesso poteva contenere fino a 3000 persone contemporaneamente ed era strutturato secondo lo schema consueto delle grandi terme imperiali con le sale principali del percorso termale distribuite lungo un asse centrale. Dal calidarium, la sala calda riscaldata artificialmente con un complesso sistema di camere d’aria sotto i pavimenti e intorno alle pareti, si accedeva al tepidarium, l’ambiente dalla temperatura intermedia, e quindi al frigidarium, la vastissima sala per i bagni freddi, oggi riconoscibile nella Basilica di S. Maria degli Angeli. Vi erano poi la natatio, un’enorme piscina scoperta di 4000 metri quadrati impreziosita da una maestosa facciata monumentale, due vaste palestre disposte simmetricamente ai lati dell’edificio centrale e una serie di ampie aule con diverse funzioni. Tra queste la più nota è l’Aula Ottagona, anche nota come “Planetario” per l’uso che se ne fece nel secolo scorso quando la sua maestosa cupola a ombrello fu utilizzata per riprodurre la volta celeste.
La costruzione delle Terme fu intrapresa dell’imperatore Massimiano che le dedicò a Diocleziano con cui condivideva il comando dell’impero. Fu l’ultimo grande atto di propaganda imperiale: come ricorda l’iscrizione originariamente affissa all’entrata, l’imperatore realizzò un’opera di tanta magnificenza per donarla ai propri cittadini.
L’impianto restò in funzione fino alla metà del VI secolo quando la guerra greco-gotica causò gravi danneggiamenti alla città e ai suoi acquedotti, interrompendo l’alimentazione idrica. Dopo circa mille anni di abbandono, nel 1561 papa Pio IV destinò le antiche Terme alla costruzione di una chiesa e di una certosa, affidando il progetto a Michelangelo. La chiesa fu dedicata alla Madonna degli Angeli e dei Martiri cristiani, in ricordo dei numerosi cristiani che secondo la tradizione avevano trovato la morte nella costruzione delle Terme. Michelangelo progettò la chiesa trasformando il tepidarium, il frigidarium e parte della natatio, mentre gli ambienti della Certosa, in particolare il Chiostro maggiore con le abitazioni dei monaci e il Chiostro minore, occuparono la parte settentrionale del complesso termale. A partire dal 1575, con Gregorio XIII gli spazi delle Terme furono trasformate nei granai dell’Annona Pontificia e nei depositi per l’olio.
Il museo, che oggi ospita anche la sezione epigrafica del MNR, include anche una parte del chiostro della certosa della Basilica, costruito su progetto di Michelangelo.