di Redazione

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C’è un posto magico dove vivere una giornata immersi in un’atmosfera unica. Un viaggio lungo mille anni a ritroso nel tempo, in uno dei luoghi più affascinanti e caratteristici della Calabria. Si tratta della città rupestre di Zungri: un luogo fermo a un passato lontanissimoUna città di pietra ricavata nel cuore del Monte Poro   che sorge a pochi chilometri da alcune delle principali mete turistiche del Tirreno calabrese: Tropea,  Capo Vaticano e la  Costa degli Dei.



L’insediamento Rupestre, detto anche  “Grotte” ha una superficie di circa 3.000 mq e gli studi circa la sua origine sono tuttora in corso. Due le ipotesi accreditate: la prima che fosse una colonia fondata da popolazioni orientali, il  villaggio rupestre degli Sbariati e  risalirebbe orientativamente all’età bizantina. La datazione sarebbe stata resa possibile dai silos che lo compongono e che testimonierebbero, in maniera piuttosto chiara, che questi ambienti antropizzati fossero in qualche modo funzionali alla vita della comunità che si stabilì in questa area. La seconda che fosse  un  avamposto produttivo/deposito del vicino Kastron di Mesiano. Kastron di Mesiano. Costruito e modificato nel tempo, le tracce più antiche del sito sembrano risalire al VIII-XII secolo. E’ costituito da decine di unità rupestri in parte scavate nella roccia e in parte edificate, ad uso abitativo, per il ricovero di animali domestici, per la produzione di vino e calce, per l’immagazzinamento di granaglie. Le Grotte di Zungri sono immerse in un ambiente naturale magico e pieno di fascino.

Il villaggio rupestre  occupa un’area di quasi 3.000 metri quadri e si sviluppa su più livelli, arrampicandosi su un costone roccioso. Sono oltre  50 le case-grotta che ne fanno parte e che si affacciano sulla valle attraversata dal torrente Malopera. Un’altra zona nevralgica che, secondo quanto scoperto dagli storici che hanno studiato l’insediamento, veniva sfruttata dagli abitanti del villaggio per coltivazioni e attività molitorie.

L’itinerario di visita all’Insediamento Rupestre parte dal Museo e si snoda attraverso un vialetto che porta al sito archeologico. Questo percorso procede “a ritroso nel tempo”, infatti le prime costruzioni che si vedono sono anche quelle più recenti, man mano che si scende ci si addentra nella parte più antica dell’insediamento, fino alle aree non ancora accessibili al pubblico che nascondono molti altri segreti.

Un sito che dà la possibilità di viaggiare a ritroso nel tempo, dunque, ma anche di scoprire in che modo l’uomo si sia evoluto grazie alle sue scoperte e innovazioni. E per chi volesse entrare ancor più nel merito della storia delle popolazioni rupestre, il Museo della civiltà rupestre e contadina di Zungri custodisce reperti e segreti che garantiscono al visitatore un’esperienza interattiva irripetibile. All’interno è visibile  una ricca collezione di oggetti della cultura tradizionale locale dal XIX al XX secolo, organizzati in diverse sezioni tematiche tra cui agricoltura, tessitura, forgiatura, abiti e arredi domestici. Nelle tre sale del Museo sono esposti numerosi strumenti di lavoro rurale, antichi macchinari di produzione e tanti altri oggetti di uso quotidiano relativi alla Civiltà Rupestre e Contadina Calabrese.  Il museo ospita anche una mostra fotografica sul terremoto del 1905.

Un patrimonio che il Comune di Zungri ha messo a  disposizione di tutti attraverso il  sito web  https://www.grottezungri.it/ delle Grotte e del Museo della civiltà contadina. In rete è disponibile  il Virtual Tour che permette di  visitare il sito  gratuitamente  in attesa di poter riprendere a viaggiare e consente di immergersi nella realtà della “Città di Pietra”.

Si consiglia la lettura di Per la storia di un paese di Calabria Zungri di F. Pugliese

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