L’alone di mistero che da sempre accompagna la storia dei templari e rende la loro storia affascinante e piena di interesse sarà al centro di un interessante excursus storico in una conferenza ” I Templari”  a cura di  Riccardo Vittorio Rossi, Gran Priore dell’Ordine dei Cavalieri Templari Assotemplari OSMTJ  il prossimo 7 marzo alle ore 17.00, presso il Circolo funzionari della Polizia di stato, Lungotevere Flaminio 79/81 a Roma.

Un viaggio indietro nel tempo, quando alla fine della prima Crociata conclusasi con la conquista di Gerusalemme il 15 Luglio 1099, molti crociati considerarono esaurito il proprio compito e quindi ritornarono in patria, lasciando però la difesa delle precarie conquiste ad un esiguo contingente militare, letteralmente circondato dai musulmani. Così per difendere dagli infedeli i pellegrini che viaggiavano lungo le strade sante fra Jaffa e Gerusalemme nel 1118 l’aristocratico Hugo di Payns in compagnia di 11 frati francesi  armati di spada assolse a questo arduo compito.  Trovarono alloggio presso la moschea di al-Aqsa, dove una volta sorgeva il tempio di re Salomone, e per i loro voti pronunciati e questa ubicazione furono denominati Poveri cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone o più semplicemente Templari. Nacquero così i Monaci Guerrieri.
Nel 1128, al concilio di Troyes, voluto da Papa Onorio II (1124-1130), i Templari furono riconosciuti come ordine e San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153) ne giustificò l’uso delle armi e ne compilò la Regola, come quella dei Benedettini, riformata dai Cistercensi.
Similmente a questi ultimi, i Templari  portarono un mantello bianco, al quale nel 1147 fu autorizzata da Papa Eugenio III (1145-1153) l’aggiunta di una croce rossa Patente.
I Templari incontrarono immediatamente i favori sia dei Papi, ai quali giurarono sempre eterna obbedienza, che dei regnanti dell’epoca e, grazie alla concessione di privilegi, lasciti e donazioni, diventarono ben presto potentissimi e influenti.
Essi svilupparono un’organizzazione ben strutturata, comandata da un Maestro dell’Ordine e divisa in province territoriali e molti valenti cavalieri dell’aristocrazia europea fecero a gara per entrare nei loro ranghi.  Svilupparono infine il primo sistema bancario del Medioevo e garantirono per l’emissione delle prime lettere di credito criptate con una chiave di forme triangolari.

L’influenza dei Templari (nel 1147 se ne contavano circa 300, ma presto divennero migliaia) si espanse rapidamente in tutta Europa e la loro ricchezza crebbe a ritmi vertiginosi (furono a un passo dall’ereditare il regno d’Aragona in Spagna). Il tramonto dell’Ordine ebbe inizio nel 1307: era il 13 Ottobre un venerdì 13, e da qui la credenza anche moderna  che venerdì 13 sia un giorno di sciagura e sfortunato, e  tutti i Templari sul territorio francese, compreso il Maestro Giacomo di Molay (1243-1314), furono arrestati su ordine di Filippo Il bello.

L’accusa fu di eresia,  di cerimoniali basati sul rinnegamento di Cristo, di sputi sulla Croce, di sodomia e baci osceni, di riti magici e tanto bastò a Guglielmo di Nogaret per imbastire un clamoroso processo a carico del più potente Ordine religioso dell’epoca.  Iniziarono i primi interrogatori con ampio utilizzo della tortura, nonostante i deboli tentativi di protesta da parte di Clemente V per culminare  nel  Concilio di Vienne del 1311  con  la soppressione dell’Ordine e il  passaggio dei beni dei Templari agli Ospitalieri. In  Francia l’avido re Filippo pretese dai Cavalieri di Malta, “eredi” dei Templari, una pesante contropartita economica, secondo alcuni addirittura superiore a ciò che avevano incamerato, anche altrove in Europa varie teste coronate reclamarono porzioni del patrimonio templare nei rispettivi domini. In Portogallo, per esempio, le proprietà dei Templari finirono nell’Ordine del Cristo, creato per combattere i Mori, e i loro beni finanziarono il potenziamento della flotta navale che due secoli dopo avrebbe garantito al regno lusitano un ruolo di primo piano nell’era delle scoperte geografiche. Stessa cosa accadde in Spagna, dove un altro sodalizio militare creato per contrastare la minaccia saracena, l’Ordine militare di Nostra Signora di Montesa, incamerò i beni del Tempio e parte dei suoi Cavalieri. In Germania i loro possedimenti furono spartiti con i Cavalieri Teutonici, mentre Oltremanica le proprietà dell’Ordine di Malta, ex templari o meno che fossero, vennero spazzate via nel Cinquecento dalle confische di Enrico VIII seguite allo scisma dalla Chiesa di Roma. Identico destino ebbero con la Rivoluzione le proprietà residue in Francia.

Tantissime leggende legate ai  Templari, al loro declino e al loro tesoro.  Per esempio che sarebbero entrati in possesso del santo Graal o addirittura dell’Arca dell’alleanza, e questo avrebbe conferito loro i poteri di un governo occulto, al di sopra degli altri governi che, successivamente, per sfuggire all’Inquisizione, sempre i Templari scozzesi avrebbero deciso di darsi una struttura di società segreta, la quale sarebbe stata del Rosacrocianesimo del XVII secolo o della Massoneria del XVIII secolo,  che un discendente  di un templare,  Sir William Sinclair avrebbe costruito una cappella commemorativa a Rosslyn (vicino ad Edimburgo) nel 1446, piena di riferimenti esoterici ed in seguito anche massonici (ante litteram) e con un fregio che richiama la pannocchia del mais, allora sconosciuta in Europa, ma non in America.  Secondo alcuni, tuttavia, i Templari continuarono a prosperare segretamente per anni, custodi di immense ricchezze.