Presentazione del libro Farnese, la città del Giglio

di Redazione

31/5/2022

 

Venerdì 3 giugno, alle ore 18.00 presso la sala Nicolai Clarici ” Il podere di Marfisi” in Corso Vittorio Emanuele III, n 395 a Farnese presentazione in anteprima del volume ” Farnese la città del Giglio” edito da Antiqua Res dedicato alla città che perpetua il nome di una delle più importanti famiglie del Rinascimento.  Partecipano alla presentazione oltre gli autori, Andreas M. Steiner, editore di Archeo e Medioevo e Simona Carosi, archeologa e funzionaria della Soprintendenza.

Tre autori che hanno a lungo, insieme, lavorato per la scoperta e la valorizzazione del ricco patrimonio culturale di Farnese: Giovanni Antonio Baragliu che, come assessore all’ambiente, fu tra i promotori, e poi direttore, della Riserva Naturale Regionale delle Selva del Lamone, che protegge un unicum naturalistico assolutamente straordinario con importanti emergenze archeologiche; Carlo Casi, archeologo, attuale direttore scientifico di Fondazione Vulci, primo direttore del Museo farnesano intitolato a Ferrante Rittatore Vonwiller, l’autore di scavi fondamentali per la conoscenza della Preistoria locale; Luciano Frazzoni, Archeologo, che ha dedicato il suo lavoro all’antichità Classica e Medievale, ed è succeduto a Carlo nella direzione del Museo Civico, approfondendo lo studio dell’Età di Mezzo.

Un centro minore del Lazio, che perpetua il nome di una grande famiglia rinascimentale Farnese: nemmeno millecinquecento abitanti, nel cuore dell’Alta Tuscia Occidentale: il magnifico lembo di Maremma compreso tra Lazio e Toscana, il lago di Bolsena e il mare dell’Argentario: uno dei pochi borghi, arroccati su ripide rupi, costruiti con lo stesso tufo su cui sorgono, sparsi in un territorio dolce e aspro, generato da catastrofi immani: sollevamenti di fondali marini, eruzioni vulcaniche durate centinaia di migliaia di anni, alluvioni devastanti, terremoti che hanno fratturato e sconvolto banchi rocciosi spessi chilometri.

Qui, al placarsi di questi eventi, una natura rigogliosa, ha dato sostentamento e riparo alle prime tribù di cacciatori-raccoglitori; ha fornito materiali per la forgiatura di metalli e la produzione di vasellame; anfratti, grotte e caverne, sono stati i loro ripari, prima dei villaggi di capanne, e poi delle città, magnifiche, Etrusche e Romane, che originarono le partizioni agrarie su cui s’incardinò poi il dominio territoriale Longobardo, e delle altre signorie medievali.

I Farnese: una delle più splendide famiglie del Rinascimento, che ebbe un’importanza straordinaria per la storia d’Italia e d’Europa, dell’Arte e della Chiesa di Roma; che qui nacque e dominò per un secolo, arricchendo borghi e città di rocche e palazzi, fontane e giardini, prima di stabilire il suo dominio a Parma e Piacenza e, lentamente, tramontare.

“Farnese, la città del giglio” è il titolo che tre autori hanno voluto per un libro che narra la grande storia di questo piccolo borgo, accostando a quello dell’odierno abitato e dell’antica famiglia, il fiore che i Farnese scelsero come stemma.

A sostenere questo progetto editoriale, compreso nella collana Antiqua Res di Controstampa, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, la Direzione Regionale dei Musei del Lazio, le riviste Archeo e Medioevo, con le quali gli autori collaborano, la Cooperativa sociale Zoe, che gestisce Parchi Archeologici, Musei e Monumenti in diverse regioni del centro Italia, il Wine-Relais “IL Podere di Marfisa”.

La mattina seguente gli autori accompagneranno il pubblico a visitare le principali emergenze del Borgo  descritte dalla loro guida