La storia di Santa Marinella cambiò drasticamente nella seconda metà del XIX secolo con l’arrivo della marchesa Beatrice Sacchetti nata principessa Orsini (1837-1902) che trasformò questa solitaria tenuta agricola sul litorale laziale in un luogo di villeggiatura aristocratica e salotto mondano.
Discendente di una delle più illustri e antiche famiglie d’Italia, Beatrice era la figlia del Senatore di Roma e Principe Assistente al Soglio Pontificio, nipote del più ricco banchiere dell’Urbe, moglie del Foriere Maggiore dei Sacri Palazzi Apostolici. Donna affascinante e di carattere, punto di riferimento per tutta la nobiltà romana, alla dissoluzione dello Stato Pontificio prese a cuore la causa del Pontefice, manifestando con fierezza la sua fedeltà e devozione al Papa e alla Santa Sede, tanto da meritarsi il titolo di “Regina Nera”.
Un decennio più tardi Beatrice convinse il marito Urbano a procedere all’acquisto, il 2 agosto 1889, dell’Osteria o Posta Vecchia con terreno annesso per una superficie complessiva di mq 3.775 al prezzo di Lire 25.000 dal principe Baldassarre Odescalchi, nuovo proprietario della tenuta. Beatrice diventava così a Santa Marinella signora di un’ampia residenza vista mare, senza pretese architettoniche, che si affrettò a trasformare in Villa Sacchetti, una grande dimora aristocratica con un lussureggiante parco pronta ad accogliere da aprile a settembre non solo la numerosa famiglia ma anche ospiti di riguardo appartenenti alla Corte Pontificia e alla Curia Romana, che con la loro presenza confermavano il ruolo di “Regina Nera” che Beatrice esercitava anche al di fuori delle mura di Roma.
La Villa Sacchetti di Santa Marinella, oltre a luogo ideale per la villeggiatura familiare, divenne subito un vivace salotto sul mare dove si discuteva di argomenti di frivola mondanità ma anche di profondo contenuto socio-politico che tenevano banco nella Roma umbertina. L’aspetto informale che caratterizzava il salotto offriva a Beatrice anche l’occasione di fare nuove conoscenze, consolidare il suo ruolo predominante tra la nobiltà e allo stesso tempo combinare matrimoni. In questa dimora infatti sbocciò l’amore tra Francesca Guglielmi di Vulci e Franco Sacchetti, figlio di Beatrice; e il premio Nobel Guglielmo Marconi vi conobbe sua moglie Maria Cristina Bezzi Scali, nipote di Beatrice.
La marchesa Beatrice Sacchetti grazie alla sua opera e al suo ruolo è da considerarsi pertanto una pioniera di quella villeggiatura al mare che sarebbe poi esplosa a Santa Marinella nel XX secolo.
