Di Redazione

La puntata di Turista in Italia dedicata al borgo è visibile a questo link

A circa 100 km  da Roma e 45 da Viterbo, nel  cuore della Maremma Etrusca, sorge Tarquinia.  Pur avendo poche notizie dalle fonti antiche (gli scritti di Cicerone, Livio, Strabone e Dionigi di Alicarnasso), sappiamo per certo che Tarquinia fu una delle più importanti città dell’Antica Etruria. Secondo la leggenda la città sarebbe stata fondata da Tarconte, figlio di Tirreno – Re della Lidia che portò gli Etruschi in Italia – donandogli il suo stesso nome. Più tardi, sempre secondo il mito, Tarquinia avrebbe accolto la presenza del divino fanciullo Tagete,  il cui merito fu quello di aver insegnato al popolo dell’Etruria l’arte aruspicina, la pratica divinatoria che si attuava attraverso l’osservazione delle viscere degli animali sacrificati, arte che rese celebre il popolo etrusco per moltissimi secoli. La città di Tarquinia (Tarquinii in latino e Tarch(u)na in etrusco), fu uno dei più antichi e importanti insediamenti della dodecapoli etrusca. Diede a Roma  la dinastia dei re Etruschi (Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo) e svolse un ruolo di primaria importanza nella storia dell’urbe  nascente tra la  fine del VII e VI secolo a.C.  Tarquinia  è uno di quei luoghi d’Italia che tutti, una volta nella vita, dovrebbero visitare. E’ conosciuta  soprattutto per la sua Necropoli,  patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2004. La Necropoli  di Monterozzi è una delle più importanti dell’Etruria, celebre per le sue meravigliose tombe dipinte in ottimo stato di conservazione perché visibili al pubblico attraverso porte a vetri che ne preservano il microclima. Le tombe sono della tipologia a tumulo, con camere scavate direttamente nella roccia. Tra le tombe più importanti quelle del Guerriero, delle Leonesse, degli Auguri, della Pesca e della Caccia, dei Festoni degli Scudi, del’Orco, dei Leopardi e dei Giocolieri.

Tarquinia oltre ad essere un sito archeologico di rilevanza internazionale è anche una splendida cittadina medievale.  Infatti  il suo centro storico è tutto da scoprire, nel silenzio dei vicoli, delle chiese e delle torri.  Il nucleo medievale, costituito da case, chiese, torri e austeri palazzi è inserito all’interno di una solida e perfetta cinta muraria che si affaccia dall’alto di una collina a guardare il mare. Ogni angolo del centro storico ha qualcosa di suggestivo e particolare: le piazze medioevali, le torri che si elevano improvvisamente verso il cielo, le chiese romaniche ed i torrioni, simboli della salvaguardia spirituale e fisica della popolazione. Infine, gli innumerevoli belvedere, punti di sosta, dove il turista può godere della fresca brezza mitigata dal tepore del sole ed ammirare i panorami, dove i colori delle colline coltivate si mescolano al verde dei boschi, all’azzurro del mare e del cielo. È come essere di fronte a una tavolozza di colori naturali. Basti pensare  alla chiesa di Santa Maria in Castello, o al Torrione di Matilde di Canossa che, probabilmente, faceva parte del primitivo fortilizio medievale sorto nel XII secolo,  il quale è raggiungibile  attraverso un camminamento sulle mura  dalla cui sommità di può ammirare un suggestivo  panorama a 360 gradi.

Pregevole anche  il Palazzo Comunale, in piazza Matteotti, che venne costruito nell’XI secolo e più volte modificato nel corso degli anni. Gli interni sono decorati con affreschi raffiguranti Leggende e Storie della città di Tarquinia, realizzati tra il 1628 ed il 1631 da Camillo Donati, questi affreschi ritraggono Re etruschi di Roma, il massacro di Federico II, Gregorio V, il Cardinale Vitelleschi, celebrato come il “Terzo Fondatore di Roma”.  Da non perdere una visita alla chiesa di San Martino è la più antica della città con impostazione romanica sebbene abbia subito molti interventi nel corso del tempo.  L’antico Palazzo Vitelleschi ospita  il Museo Archeologico Nazionale  dedicato all’esposizione di reperti di epoca etrusca e romana.

La Chiesa di Santa Maria di Castello è  uno splendido esempio di arte romanica italiana, con influenze lombarde e arabe, fu costruita a partire dal 1121 e terminata solo nei primi del 1200, venne consacrata nel 1208, all’interno  si può ammirare un autentico pavimento  decorato a Cosmati ancora integro e originale.
Al di fuori delle mura si può ammirare uno spazio privato, comunque aperto alle visite,  della tenuta Rocca Scannacavalli. Un giardino dove la bellezza, l’equilibrio e la perfezione della natura si fondono in un unicum con l’arte dei più insigni artisti di Tarquinia: Zanazzo. Grazie alla disponibilità di  Bruno De Sanctis che ha realizzato un Museo a cielo aperto,  ogni anno, nel mese di agosto, accoglie l’evento “Tra i Rami dell’Arte“, con una esposizione che coinvolge numerosi artisti provenienti da ogni dove.


Il percorso è anche l’occasione per poter ammirare, oltre alle opere esposte in installazioni all’aria aperta, il profilo della città che si apre quasi in un anfiteatro naturale.  Accanto la  Fontana Nova, un ampio vascone coperto da volte a botte sostenuto da colonne. Risale al pontificato di Onorio II /1124-30) e costituiva il principale approvvigionamento idrico della città.   un fontanile e alla raccolta d’acqua di origine medievale nella quale confluivano  le sorgenti sotterranee della città antica.

MODALITÀ DI ACCESSO AI SITI ARCHEOLOGICI DAL 12/06/2020

 APERTURA OGNI SABATO E DOMENICA

Sia il Museo che la Necropoli saranno accessibili a gruppi di massimo 14 persone che saranno accompagnati nella visita dal personale del MIBACT supportato , nello spirito della più ampia collaborazione istituzionale, da volontari dell‘Amministrazione Comunale.

Non sarà  necessaria la prenotazione, ma i gruppi potranno accedere a orari prestabiliti, a partire dalle 9,00, secondo il seguente calendario.

Tarquinia (Necropoli) : 9,00  10,30  12,00  13,30  15,00  16,30

Tarquinia (Museo) : 9,00  10,30  12,00  13,30  15,00  16,30 18,00

Nella Necropoli di Monterozzi Calvario a Tarquinia saranno visitabili, per il momento 6 tombe : La Tomba delle Leonesse, La Tomba del Fior di Loto, La Tomba die Giocolieri, La Tomba del Cacciatore, la Tomba della Caccia e della Pesca e la Tomba die Caronti.

Si ringrazia il Comune di Tarquinia, la Direzione Regionale Musei Lazio Mibact e l’Ufficio informazioni e accoglienza turistica che hanno permesso la realizzazione di questo servizio