di Redazione
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9 dicembre 2020. Monteriggioni conserva ancora oggi gran parte delle strutture del XIII secolo e si configura come un luogo assolutamente unico nel panorama dei borghi medievali toscani.
La cinta muraria, realizzata in pietra, abbraccia la sommità di una collina con uno sviluppo lineare di circa 570 metri.
Dalla superficie esterna sporgono quattordici torri a pianta rettangolare, mentre una quindicesima è addossata alla cortina interna. La loro imponenza dovette essere assai notevole anche nel Medioevo, tanto da suggerire a Dante una famosa similitudine con i Giganti collocati nell’Inferno: “[…] però che, come su la cerchia tonda / Monteriggion di torri si corona, / così la proda che ‘l pozzo circonda / torreggiavan di mezza persona / li orribil giganti […]” (Inf., XXXI, vv. 40-44).
Per scoprire al meglio il suggestivo borgo di Monteriggioni si parte dall’ingresso principale, dalla maestosa Porta Franca o Romea, ricavata alla base di una torre rivolta verso Siena. Varcata la porta una breve tratto di strada immette nel cuore del castello, l’ampia Piazza Roma dove si affaccia la Pieve di S. Maria Assunta. A fianco della parrocchiale c’è il piccolo museo “Monteriggioni in Arme”, utile per comprendere la storia militare del borgo, ma adatto anche a bambini e famiglie che vogliano solo divertirsi a indossare l’armatura di un antico cavaliere. Da non perdere i camminamenti sulla cinta muraria, con panorami mozzafiato sulla splendida campagna circostante circostante verso il Chianti e la Valdelsa e godere di una inusuale veduta del borgo, e una passeggiata per vie e piazzette del borgo, dove pozzi e cisterne ci ricordano di quanto fosse vitale, in caso di assedio, poter disporre di ingenti riserve d’acqua. Ai più curiosi suggeriamo una passeggiata lungo la strada che all’esterno gira attorno alle mura, alla scoperta di antiche iscrizioni, porte murate e minacciose bocche da fuoco.
Situato all’estremità settentrionale del proprio territorio comunale, Monteriggioni occupa la sommità di una dolce collina dalle pendici coltivate a vigne e olivi.
Il castello venne fondato nel secondo decennio del Duecento dalla Repubblica di Siena, con il principale scopo di creare un avamposto difensivo contro la rivale Firenze. Per secoli l’insediamento svolse in pieno la funzione per cui era stato creato, respingendo di volta in volta una miriade di assedi e attacchi. La sua funzione militare venne meno a partire dalla metà del Cinquecento, quando l’intero Stato Senese, di cui il nostro borgo faceva parte, venne annesso a quello fiorentino.
Per gli appassionati del famoso videogioco Assassin’s creed Monteriggioni è il luogo in cui sono ambientate le gloriose gesta di Ezio Auditore. Si può riconoscere la possente cinta muraria che ha respinto nei secoli gli attacchi dei Fiorentini e sulla quale poter camminare come un antico guerriero. Entrando nel museo delle armature si ha l’impressione di essere nella sala d’arme della villa di Ezio e si può provare dal vivo l’emozione di indossare i panni di un leggendario cavaliere. Ovviamente non appena i musei potranno riaprire.
Giorni e orari di apertura
1 luglio – 30 settembre 2020: tutti i giorni 9.30 – 13.30 / 14.00 – 19.30
1 ottobre – 31 ottobre 2020: tutti i giorni 9.30 – 13.30 / 14.00 – 18.00
1 novembre 2020 – 6 gennaio 2021: 10.00 – 13.30 / 14.00 – 16.00; chiuso il martedì e il 25 dicembre
Tariffe
(biglietto unico con il museo “Monteriggioni in Arme”)
Tariffe Camminamenti e museo 2020
Monteriggioni è da sempre un luogo di spiritualità e di accoglienza, una tappa obbligata lungo la via Francigena: nel passato transito per pellegrini e viandanti nel cammino verso Roma, oggi mèta per riscoprire se stessi, immersi nel paesaggio unico della Valdelsa. Se il pozzo dei Giganti appare a Dante quando la nebbia si dirada, la ricerca archeologica ha accertato da tempo come la storia di Monteriggioni sia molto più antica del Medioevo. Per tentare di “rendere visibile l’invisibile”, per recuperare tratti fondamentali del passato articolato di questa terra, il Comune di Monteriggioni e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Siena, Grosseto ed Arezzo, in collaborazione con l’Università degli Studi di Siena, il Museo Archeologico di Colle di Val d’Elsa, la Fondazione Musei Senesi, il Polo Museale della Toscana e l’Antikensammlung di Berlino, hanno promosso un’esposizione dedicata alla civiltà etrusca.
Nel periodo etrusco l’area di Monteriggioni era infatti costellata di abitati e necropoli, transito cruciale tra la città di Volterra e il Chianti senese, tra la valle dell’Arno e quella dell’Ombrone: una storia fatta di scambi ma soprattutto di comunità, riflesse negli oggetti che arricchiscono oggi le collezioni archeologiche di musei italiani ed europei. Grazie agli scavi del conte Giulio Terrosi Vagnoli tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, ma soprattutto a seguito degli studi effettuati alla fine degli anni Venti dall’archeologo senese Ranuccio Bianchi Bandinelli, la necropoli del Casone e la Tomba dei Calisna sono entrati a far parte dei contesti più conosciuti e citati nella letteratura archeologica. Le indagini sono proseguite e di recente hanno messo in luce l’abitato di Campassini, mentre gli scavi nel Podere Malabarba e nell’adiacente Podere Milanese hanno scoperto altre sepolture etrusche di livello elevato. La mostra tenutasi a Monteriggioni dal 13 ottobre 2018 al 23 aprile 2019, è stata l’occasione per riunire, per la prima volta una selezione dei reperti provenienti dai Musei di Colle di Val d’Elsa, di Firenze e di Volterra e, con le installazioni multimediali, di apprezzare in 3D anche parte dei reperti ceduti agli inizi del Novecento alla Antikensammlung di Berlino. Il percorso non vuole soltanto riscoprire il profilo di Monteriggioni antica, quanto indicare un punto di partenza per una nuova stagione di ricerche, nella consapevolezza delle potenzialità dei luoghi, in un dialogo continuo con le persone, le comunità e le realtà che hanno reso famosi i suoi Giganti nel mondo.»
Per approfondimenti il catalogo della mostra
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Credit foto in evidenza: Si viaggia