Visto il grande successo di pubblico riscontrato la mostra “ Servae Icone liquide” di Barbara Duran, a cura di Ignazio Venafro e ospitata in sala Pyrgi è stata prorogata fino al 18 febbraio 2018.
L’evento è stato realizzato dalla Regione Lazio in collaborazione con Lazio Crea, MIBACT, Comune di Santa Marinella, e con il patrocinio dell’Ambasciata Italiana a Washington, della Galerie Metanoia, del Centre Culturel Italien di Parigi, del WithoutBordersFestival, di Valentina Moncada e della Fondazione Il Gabbiano. Editing e montaggio sono di StudioUrbana.
L’installazione, messa in opera dall’artista, è composta da sedici grandi carte di riso sospese, che prendono l’intera sala e insieme al video White, fanno parte del più vasto DuranWhiteProject, presentato in anteprima a Parigi nel 2016.
Il percorso evoca una realtà tra illusione o verità, e “l’esposizione, come scrive Ignazio Venafro in catalogo,” muove un miracolo, pervasa da una memoria sacra, mente genetica che aduna fantasmi, che si definisce nel suo divenire formale agitando una favola infinita che vola sulle ali delle tempeste, sfiorando iconologie mitografiche legate ai culti offerti alle molte divinità femminili, che segnarono con le loro invocazioni l’area di Pyrgi, e si mutarono in storie, come quelle nostre: che pigliarono una volta i sentimenti di luna, e fecero un’opera di grazia: sulle quali anche il Castello di Santa Severa si mette, ora, nel modo di un tempio, in una relazione molto intima, come fortezza e custodia di resti arcaici, recinti primordiali che si fanno archetipi naturali, e simboli loquaci…
E’ un lavorìo insonne di aggiunzione che, nello stesso istante, sottrae i sensi e le strutture che coprono l’immagine contemporanea, e diventa una porta che attraversa un sospiro, un rumore bianco, flessuoso mischiando icone che cadono sciolte in un opaco silenzio: apparizioni liquefatte, dedalee tremule viventi e mosse, verso la percezione del mondo, che si può ammirare ma pure calpestare, un cielo transitorio che introduce ai relitti di dolori e alle gioie dell’umanità, né peccati né buoni gesti, rivelati come una corrente alterna generata dalla comprensione di una differenza di sé, o degli altri…”
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La visita all’Installazione, con tutto il percorso visuale attivo, è compresa nel prezzo del biglietto che consente l’accesso agli spazi musealizzati del Castello.
L’ingresso nell’area del Castello è possibile dal Martedì a Venerdi dalle ore 9.30 alle 16.00 e la Domenica dalle ore 10.30 alle 17.00.