“In un giorno qualsiasi, in un’afosa notte durante l’estate, qualcuno sogna”. È quello che accadrà domenica 26 agosto alle ore 21.00,  quando la compagnia Controtempo Theatre e Illoco Teatro metteranno in scena “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare con la regia di Roberto Andolfi e Annarita Colucci.

L’evento fa parte della rassegna Sere d’estate: i grandi eventi al castello di Santa Severa, organizzata dalla Regione Lazio in collaborazione con LAZIOcrea, Mibact, Comune di Santa Marinella e Coopculture.

Undici attori comporranno il cast nutrito di questa nuova co-produzione presso i meravigliosi luoghi del Castello dando vita a uno spettacolo onirico in cui si fondono prosa, open air e teatro d’immagine.

In questa riscrittura del classico shakespeariano le strutture mobili che compongono la scenografia prenderanno vita grazie all’azione scenica dei performer.

Le due compagnie, sotto la guida dei due registi, hanno ideato una rappresentazione scenica divisa in sette diversi sipari su ruote che passano uno dentro l’altro: strutture mobili che permettono anche di giocare sulle continue sparizioni e apparizioni dei personaggi che nel testo sono così importanti, metafora non solo del teatro ma soprattutto dell’immaginare.

Questo lavoro shakespeariano racchiude in sé- si legge  nelle note di regia di Roberto Andolfi- già solo nel titolo, le sue due caratteristiche principali: una semplicità commovente e un intricato enigma. Un garbuglio di semplicità, per dirlo alla Bottom.

Chi è che sogna quest’opera? È Bottom? Che costruisce una struttura per farsi protagonista? È Puck? Che si annoia solo nel bosco? Oppure è lo stesso Shakespeare che in una notte ha fatto un sogno e si è risvegliato con l’idea di scriverlo?

Con molta probabilità tutte queste risposte sono tutte vere simultaneamente, non ci è dato sapere chi abbia dato il via a questa reazione a catena di sogni nei sogni, ma sembra quasi che anche chi è stato sognato si prenda la briga di sognare qualcuno, aprendo immaginazioni dentro immaginazioni.

Queste sfere immaginarie, una volta partorite, diventano indipendenti dal loro padrone, camminano da sole, sfiorando a volte, gli altri sogni, contaminandoli.”